27.4.06
Torino - Sir Harold Kroto, premio Nobel per la chimica nel 1996, ha ricevuto la laurea specialistica ad honorem in ingegneria dei materiali. La cerimonia si è svolta questa mattina nel corso dell'inaugurazione dell'anno accademico 2005-2006.
In Italia, Harold Kroto ha pubblicato “Molecole su misura – C60, il supermodello molecolare”.
12.4.06
Il 31 marzo
Ai giornalisti che gli chiedevano di un suo possibile arrivo a Torino in qualita' di professore del Politecnico, Kroto ha risposto: ''potrebbe esserci la possibilita', in futuro, di tenere qualche lezione, ma oggi sono molto impegnato. Ho un centro di ricerca in Florida e collaboro con molti enti internazionali. Potremo fare in modo che gli studenti del Politecnico vengano in Florida e viceversa''.
C60, il supermodello molecolare
Il C60 è stato definito il composto più importante scoperto nel XX secolo: fondamentale per la chimica del carbonio e dei materiali, potrebbe un giorno condurre ad eccezionali applicazioni. Il suo scopritore, il chimico britannico Harold Kroto, con grande onestà ritiene che siano molte le scoperte importanti del secolo appena trascorso, nonostante il Premio Nobel vinto nel 1996.
Con la stessa modestia, l’autore ci racconta la sua esperienza umana e professionale, riconoscendo l’importante funzione che hanno avuto nella sua formazione esperienze all’apparenza banali, come lavorare nella fabbrica di palloncini del padre, giocare col Meccano e svolgere la professione di grafico.
Profondamente interessato alla divulgazione e alle discussioni scientifiche con la cosiddetta “gente comune”, Harold Kroto crede nella scienza come attività culturale e profonda comprensione del mondo. E ai giovani che vogliono seguire le sue orme consiglia di divertirsi nel proprio lavoro, di evitare la competizione perché non è produttiva e, una volta individuato il proprio obiettivo, di non mollare mai.
Harold Kroto, chimico inglese di origine tedesca, è stato ricercatore presso il National Research Council di Ottawa e i Laboratori Bell e dal 1967 insegna all’Università del Sussex. Si è occupato di spettroscopia elettronica e Raman, e di nanotecnologie. Nel
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